
Durante la campagna d'Italia la Repubblica di Venezia venne invasa dalle truppe di Napoleone; con la conseguente caduta della Repubblica il potere del governo passò ad una Municipalità Provvisoria, che provvide alla distruzione di molti dei simboli della Serenissima, comprese le raffigurazioni del leone marciano. Il Tesoro di San Marco fu depredato, insieme alla Quadriga della Basilica ed al Leone.
Il Leone rimase a Parigi, di fronte all'Hôtel des Invalides, sino al 1815 quando, durante le procedure per la sua rimozione, cadde rompendosi in molti pezzi.
Una volta rientrato a Venezia venne intrapresa una campagna di restauro prima di ricollocarlo sulla colonna nella Piazzetta.
Lo scultore che si occupò dell'intervento fu Bartolomeo Ferrari, il quale fuse nuove ali utilizzando i frammenti delle precedenti. Le parti mancanti della coda e di tutte le zampe, escluse la posteriore destra, furono integrate creando anche una intelaiatura interna sulla quale vennero fissati i frammenti.